Una cometa di sangue 2014

Questo doppio album racchiude visioni, esperienze, stati d'animo che spaziano approdando ai vari generi da cui attingo a piene mani, si va dal beat-psichedelico degli Hollies al free rock Zappiano, dalla dark-vawe dei Joy Division, al naif-acustico degli XTC con un'occhiata al country rock dei Creedence Clearwater Revival per passare poi nell'elettronicosmico tedesco con stravaganti attinenze del primo Battiato, il tutto mescolato in maniera originale ed estrosa. La luce sonora che traspare dalle queste canzoni (che consiglio di ascoltate in cuffia, rilassati e con un po' di tempo a disposizione), è la chiara e netta direzione nel quale voglio distinguermi, alieno da tutto ciò che è convenzionale, mantenendo sempre la mia formula personale e cioè: testo e sua interpretazione strumentale che dà spazio all'irreale, creando nell'ascoltatore, polaroid di immagini, come in una colonna sonora di un film . Le composizioni, come scritto nelle note di copertina, racchiudono un periodo che va dagli anni settanta ad oggi, manipolate, ristrutturate e riarrangiate con intarsi originali presi dal mio quotidiano, perché amo collezionare registrando, porzioni di vita privata per inserirle nelle mie canzoni come note musicali. Una cometa di sangue, è quasi un "concept album" che segue un percorso senza previsioni, come un tour nell'ignoto, nella casa dei misteri al luna park.. Alcune delle canzoni contenute, avrebbero fatto parte del secondo progetto discografico mai realizzato con l'etichetta Cramps record, la stessa che pubblicò il suo primo LP "masturbati" nel 1978.

Andrea Tich: chitarre elettriche, acustiche, armonica, VST e voce
Claudio Panarello: batterie e percussioni
Enzo Bianca: armonizzazioni vocali in "siamo soli più che mai"
Raffaella Riva: voci in "parallasse secondo me"
Francesco Lombardo: basso in "puoi cantare"
Maurizio Marsico: piano in "strade di città" e tastiere in "parallasse secondo me"
Diego Pascal Panarello: synth umano in "puoi cantare"

TITOLI:
CD 1
01 - BIODIVERSI
02 - SONO SOLO I TUOI OCCHI
03 - L'ARIA CHE TI ATTARVERSA
04 - PARALLASSE SECONDO ME
05 - AMORE SCONFINATO
06 - CANZONE PER ENZO
07 - VOGLIA DI CAMBIARE
08 - LA LEGGENDA DELLA VOCE SOLITARIA
09 - SIAMO SOLI PIU' CHE MAI
10 - MISTERIOSA
11 - SENTO NEL CUORE LA PIOGGIA
12 - UN SENSO DI REALTA'
CD 2
01 - UNA COMETA DI SANGUE
02 - SE UN GIORNO VEDRAI
03 - VECCHIO MONDO
04 - CHIODI FISSI
05 - STAR CON TE
06 - TI PORTERO'
07 - STRADE DI CITTA' CHE NON CONOSCO
08 - FARFALLA FLUORESCENTE
09 - MA PERCHE' INCONTRARTI
10 - PUOI CANTARE
11 - IO TEMPO TI CONOSCO
12 - IL POSTO...(dov'è andato Claudio Rocchi?)

Acquistabile nella sezione Bazar

Hanno scritto:

BLOW UP.  "è già tra i dischi dell'anno"
"e un giorno mentre dormirò / proverò a chiamarti in silenzio / se mi sveglierai ti crederò."
… E altri versi immensi in cui Andrea canta l'amore, nutrendolo di un immaginario intimista, simbolico,altamente poetico, denso degli umori della sua Sicilia, come della "sua" Milano. Un album doppio, una raccolta generosissima di emozioni nella quale perdersi, riconoscersi, con la quale entrare nella profonda empatia che necessariamente queste "strane canzoni d'amore" richiedono quale presupposto ineludibile all'ascolto. "Una cometa di sangue" non è solo la conferma di un autore la cui importanza risale agli anni settanta del cantautorato sperimentale italiano (l'epocale " masturbati" del 78); è uno dei dischi italiani più belli di tutto il 2014. Innanzitutto per l'originalità della scrittura, nella quale ricorrono echi di Battiato, Mino di Martino, di progressive italiano, persino della visionarietà di un Marco Parente, ma che è assolutamente a monte rispetto a tutti questi riferimenti e si colloca in un suo status pienamente individuale sino all'autoreferenzialità, che però qui pregio, ragione di poesia. Poi per l'intensità emotiva, che non ha un attimo di cedimento, che si insinua gentile e imperiosa fra le pieghe dell'animo dell'ascoltatore e lo porta con sé in un lungo viaggio in cui, passo dopo passo, come sempre accade con le cose universali, nasce il fiore puro dell'immedesimazione. Ancora per l'impianto sonoro: che è insieme classico e modernissimo e pesca dal kraut, dall'indie, dall'elettronica d'atmosfera, in una miscellanea che davvero è cosa del tutto unica. Per la bellezza delle interpretazioni vocali, chitarristiche, tastieristiche di Andrea che, accompagnato dal fido Claudio Panarello alla batteria e percussioni, suona praticamente tutto e lo fa con grande perizia esecutiva e ispirazione cristallina. Infine per la coerenza dell'insieme: Andrea scrive nelle note di copertina che le canzoni contenute nella raccolta coprono un arco di tempo che va dagli anni settanta ad oggi, ma l'insieme ha la coesione del concept album. Superiore al già splendido "Siamo nati vegetali" questa cometa di sangue riporta Tich allo stato di grazia di "Masturbati" e assume da subito la statura di un piccolo grande classico del songwriting italiano, con il quale bisognerà d'ora in poi sempre misurare e misurarsi. Il disco ha momenti immensi come La leggenda della voce solitaria, la dolente Sento nel cuore la Pioggia, l'incantata Misteriosa, la spigolosa Io tempo ti conosco, ma ogni episodio vive di una scintillante luce propria. Per chi scrive già tra i dischi dell'anno. Quando si dice: candidamente consigliato.
Piergiorgio Pardo

ROCKERILLA "si conferma ancora una penna felicissima ed indispensabile nel panorama nazionale"
Con il presente album siamo giunti a quota tre dischi prodotti da Andrea Tich, a partire dal 1978. Il suo ritorno Snowdonia, con il bel lavoro Siamo nati vegetali, segnava anche il ritorno alla musica di un autore complesso e raffinato, relegato – con un solo album all'attivo – nel ruolo di culto. Una Cometa di Sangue rincara la dose e si pone ad un livello più alto. Un doppio CD, inteso sotto forma di concept, con tracce composte ex novo di recente e altre scritte per il secondo lavoro che Tich avrebbe dovuto far uscire per la Cramps, che pubblicò il suo debutto Masturbati nell'ormai lontano 1978. I due CD, intitolati Biodiversi e Una Cometa di Sangue, vanno a comporre un continuum di grande fascino e ricchezza.
Un album di ventiquattro brani che, a suo modo, si presenta come un corpo organico ed eterogeneo, dove convivono in armonia l'elettronica moderna, l'antica psichedelia, il cantautorato, i primi Battiato e Rocchi, la new wave italiana e persino un pizzico di prog. Un mix ricco di fascino e passione. Tich, inoltre, non rinuncia alla vena ironica e caustica nei testi, e si conferma ancora una penna felicissima ed indispensabile nel panorama nazionale. Proprio quando giovani cantautori italiani sembrano essere proiettati alla ricerca del passato, Tich potrebbe insediarli in casa propria, data l'attualità delle proprie canzoni.
Simone Bardazzi

XL REPUBBLICA "questo doppio CD offre una lunga serie di eccellenti sperimentazioni pop"
Avete presente quelle liste da maniaci appassionati, fitte di nomi da riscoprire e di dischi oscuri, dimenticati o di culto? Ecco, se aveste la pazienza di leggerne qualcuna, notereste la presenza quasi certa di un disco dal titolo poco convenzionale, Masturbati, opera di un giovanissimo – si parla del 1978 – cantautore siciliano, Andrea Tich. Quell'incredibile album, pubblicato originariamente da Cramps, una label che di materiale poco allineato se ne intendeva eccome, ha rappresentato per anni l'unica prova di Andrea, aumentando il rammarico. Per fortuna, però, alcune storie finiscono bene o, quantomeno, continuano anche dopo decenni e quindi abbiamo potuto riscoprire recentemente la matura poetica del Tich adulto, prima con Siamo nati vegetali (2010) e, lo scorso mese, con lo splendido Una cometa di sangue. Composto da brani che coprono uno spazio temporale che va dagli anni Settanta ad oggi, il doppio CD – ben ventiquattro brani – offre una panoramica sensazionale del talento bizzarro del musicista, anche in questo 2014 perfettamente "non allineato" coi tempi. Se, a prima vista e a ragion veduta, i riferimenti più classici possono sembrare quelli del Battiato anni Settanta o di Claudio Rocchi, Una cometa di sangue è fondamentalmente un pezzo unico, senza neppure una scomoda parentela, una magnifica eccezione che dimostra le infinite vie possibili della musica italiana. Suonato interamente da Tich, con l'aiuto del sodale Claudio Panariello alla batteria e di qualche ospite (segnaliamo, per i cultori, Maurizio Marsico/Monofonic Orchestra), questo doppio CD offre una lunga serie di eccellenti sperimentazioni pop, da L'aria che ti attraversa a Sento nel cuore la pioggia, passando per Se un giorno vedrai, Strade di città (che non conosco), Siamo soli più che mai e la conclusiva e toccante Il posto… (dov'è andato Claudio Rocchi?).
Come dice lo stesso Andrea Tich nelle note di copertina, Una cometa di sangue è "una raccolta di canzoni, da quelle urbane a quelle semplicemente d'amore: un amore solo, raccontato così, senza nulla di nuovo, banale". Tutto il contrario del suo disco, insomma…
Stefano Gilardino