Siamo nati vegetali 2010

E' un fantastico viaggio nel mio mondo privato musicale è una raccolta di nuove e ispiratissime canzoni in cui si riflettono le sensazioni, le emozioni, le immagini accumulate in questa lunghissima pausa discografica. Si respira un'atmosfera sospesa tra il battiato più avant (quello influenzato dalla musica cosmica tedesca) e una genuina vena poetica cantautoriale. Le venti tracce che compongono la raccolta formano altrettanti attimi di vita vissuta e non; effetti virtuali che portano in un cosmo costellato di sensazioni atipiche e non convenzionali regalando a chi le ascolta un sereno viaggio nel mondo "TICH". Siamo nati vegetali è un disco che rappresenta l'altra faccia del cantautorato italiano. "Siamo nati vegetali" è una raccolta di nuove e ispiratissime canzoni in cui si riflettono le sensazioni, le emozioni, le immagini accumulate in questa lunghissima pausa discografica. Si respira un'atmosfera sospesa tra il battiato più avant (quello influenzato dalla musica cosmica tedesca) e una genuina vena poetica cantautoriale,è da considerarsi come la colonna sonora di sé stessa, musica nella musica… Sino al profondo delle emozioni. Siamo nati vegetali è un disco che rappresenta l'altra faccia del cantautorato italiano. Il disco contiene un booklet di illustrazioni dell'altro TICH disegnate dallo stesso Andrea Tich.

L'album è stato scritto, prodotto, registrato e suonato da Andrea Tich e Claudio Panarello nello studio TICH in Milano

Andrea Tich: Chitarre elettriche, acustiche, armonica e voce
Claudio Panarello: Batterie e percussioni
Elio Panarello: Flauto dolce
Enzo Bianca: Voce in "sento scricchiolii"
Maurizio Marsico: Tastiere in "Ma ti ricordi"

TITOLI:
01 - SIAMO NATI VEGETALI
02 - ENTRA PIANO
03 - INVECE DI VOLARE
04 - LA NOTTE (stai sveglio)
05 - TROPPA FELICITA'
06 - RACCONTAMI
07 - FINALMENTE LUCCIOLE
08 - UNA STORIA
09 - TERREMOTO
10 - SENTO SCRICCHIOLII
11 - VALLI'
12 - NON MI ABBANDONARE
13 - IòI CHE COCCOLO
14 - LUNA TRASPARENTE
15 - CINQUE STAGIONI
16 - MA TI RICORDI
17 - MEDUSE IN AMORE
18 - IL SEGNALE
19 - LA SCATOLA
20 - VENTO FREDDO

Acquistabile nella sezione Bazar

Hanno scritto:

ONDA ROCK  "una storia fluttuante di musica e parole"
Dalla mitica Cramps, casa produttrice dell'esordio di "Masturbati" (1978), all'altrettanto mitica Snowdonia, produttrice del secondo "Siamo nati vegetali", di ben 30 anni successivo. Questo passaggio di testimone è già una dichiarazione programmatica per Andrea Tich, cantautore e compositore di origini siciliane, attivo dapprima con i Bazaar (con Claudio e Elio Panarello). "Masturbati" è così un canzoniere alla Alberto Camerini che - a parità di ironia vitale - suona più magico che tecnologico, e ha note disturbanti, effetti acustici che marcano le liriche, un frasario colloquiale-giovanilistico che dialoga con disturbi obliqui e favolette psichedeliche, quasi un "Hunky Dory" di Bowie in versione sfatta. In questo gioiellino nascosto della discografia italiana collaborano il fido Claudio Panarello alla batteria, Lucio Fabbri al violino e Daniele Cavallanti al sax.
Quello che sembrava destinato a rimanere una classica one-hit wonder italica è invece scovato e ridato a nuova vita dalla provvidenziale label messinese. "Siamo nati vegetali" raccoglie canzoni scritte in questo lungo iato, e quindi arrangiate rimpiazzando l'originario esistenzialismo fiabesco con le qualità trascendenti delle tastiere elettroniche. Questa nuova intelligenza partorisce ballate Eno-iane come "Raccontami", "Siamo nati vegetali" e "Vento freddo" (la cui coda magmatica la rende un po' la sua "Tusk").
Tich azzarda pulsazioni techno in "La notte" e "Una storia" (e scade nella poca raffinatezza disco-music di "Sento scricchiolii" e negli eccessi kitsch degni del tardo Battiato di "La scatola" e "Finalmente lucciole"), ma impagina anche andamenti languidi come "Invece di volare", "Il segnale" e "Cinque stagioni", andamenti crepuscolari come "Troppa felicità", e confessioni come "Terremoto". Man mano si scopre la chiave dell'opera: un ciclo di canzoni altamente coerente, a due passi dall'album fotografico ("Valli'", "Ma ti ricordi"). Spesso i suoi sussurri lasciano il posto a concertini senza voce che completano la narrazione con anche maggiore commozione: "Non mi abbandonare", in questo senso, è una delle più emblematiche.
Il passaggio tra "Masturbati" e "Siamo nati vegetali" (in cui però si frappone un'intensa attività per cinema e pubblicità, oltre a collaborazioni e comparse su compilation e tributi, non ultimo quello per Zappa) rievoca quello tra Mogol e Panella per Battisti, con una consapevolezza però ampiamente cresciuta. Soffre un po' di zoppia, perché oltre all'incanto ha didascalismo in eccesso. Gioca, e bene, la parte dell'assemblato egocentrico, pure attorniato dai suoi disegni (che campeggiano in tutto il booklet), dall'elettronica di Maurizio Marsico, e da un vago sottotitolo: "Una storia fluttuante di musica e parole". Dedicato ad Antonio ("Masturbati" era dedicato a Giuseppe).
Michele Saran

RUMORE  "un gradito soffio d'aria fresca"
Esordito nel '78 con Masturbati per la gloriosa Cramps (con canzone inneggiante a quella cosa lì), Tich è un cantautore da (micro)culto che completa un quadro con Rocchi, Battiato e Camisasca agli altri angoli. Intima poesia del quotidiano, trasposta in estatiche epifanie con tenero misticismo addolcito di stravaganza freak. Dopo lunga latitanza rotta da rare produzioni marginali, l'autore torna con un vero album che è, fin dall'autografa copertina, diretto e coerente proseguo di quel primo lp. Nel frattempo, l'universo musicale ha ruotato varie volte su se stesso e oggi Tich, se non lo tradissero gli arrangiamenti elettro-analogici un po' Ottanta, potrebbe passare per corrispettivo nostrano del wyrd folk più eco-friendly. Comunque, un gradito soffio d'aria fresca.
Vittore Baroni

STORIA DELLA MUSICA  "uno dei 133 dischi indispensabili"
Ritorno sfarzoso per Andrea Tich, dopo ben trentadue anni. Ovvero, i trentadue anni che separano quest'opera dalla precedente a firma Andrea Tich, ovvero quel "Masturbati" datato 1978 da questo "Siamo Nati Vegetali". Trentadue anni di relativo silenzio, considerato che il nostro è stato indaffarato in una serie di progetti di varia natura, soprattutto colonne sonore per documentari, cinema e pubblicità, collaborazioni, in particolare con Maurizio Marsico, nonché in numerosi contributi sparsi su compilation di vario genere.
Filo conduttore tra il precedente "Masturbati" e l'attuale "Siamo Nati Vegetali" è la sperimentazione, un po' kitsch e deviata, a tratti vagamente psichedelica.
Più che un LP, "Siamo Nati Vegetali" appare come una vera e propria raccolta, dati lo sviluppo storico e il contenuto voluminoso dell'opera: ben 20 brani concepiti nell'arco di tre decenni, tutti scritti, arrangiati ed eseguiti da Andrea Tich. La personalità dell'autore emerge come un incrocio tra l'approccio cantautoriale del Paolo Benvegnù solista, il pop-folk di Moltheni, le tendenze cosmiche del primo Franco Battiato e l'eclettismo spensierato di Alberto Camerini tra ricerca e sperimentazioni tecnologiche.
"Siamo Nati Vegetali" si presenta come un disco abbastanza variegato, la cui costante è rappresentata dalla presenza quasi costante di beat elettronici, atmosfere oniriche e sonorità orientaleggianti. Gran parte del disco esibisce un electro pop dalle svariate sfumature: folktronica per la combinazione di elettronica e sonorità acustiche, come in "Siamo Nati Vegetali", "Invece Di Volare", "Finalmente Lucciole"; glitch ("IòI Che Coccolo"); oscillazione tra synth pop e techno dance di "La Notte (Stai Sveglio)", "Una Storia" e "Sento Scricchiolii"; "world" per i continui rimandi etnocentrici (strumenti e ritmi etnici), come in "Troppa Felicità", "Entra Piano" e "Raccontami"; sperimentazioni più evidenti, tra field recordings ("Meduse In Amore (La Leggenda)") e avanguardia ("Valli'", "Vento Freddo"). Incontriamo poi il pop-rock di "Terremoto", "Il Segnale" e "La Scatola" e, soprattutto, il pop-folk di "Valli'", "Luna Trasparente", "Cinque Stagioni" e "Ma Ti Ricordi".
Il piatto è davvero ricco e Andrea Tich non si fa mancare proprio nulla in "Siamo Nati Vegetali" e si concede anche una digressione progressive rock in "Non Mi Abbandonare". Il risultato è complessivamente buono nel rapporto quantità-qualità. Ritorno davvero gradito quello di Andrea Tich; nella speranza di non dover aspettare altri trentadue anni per il suo terzo LP.
Roberto Maniglio